“Di tutte le storie d’amore che conosco la nostra è la mia preferita.”
In tutti questi anni di lavoro nel mio studio ho ascoltato tantissime storie d’amore.
Perlopiù erano storie di amori perduti, o travagliati, o desiderati.
Qualche volta ho sentito storie di amori evitati per paura, spesso ho ascoltato storie che dovevamo essere d’amore, ma in realtà non lo erano. Ci sono state anche storie di amori finiti e alcune di amori appena iniziati. La realtà è che di storie d’amore ce ne sono di tantissimi tipi ed ognuno di noi ha una propria storia sull’amore.
Se desideriamo comprendere l’amore dobbiamo capire le storie che dettano le nostre credenze ed aspettative in amore. Queste storie, che cominciamo a scrivere da bambini, predicono, una volta dopo l’altra, i modelli delle nostre esperienze di innamoramento. La storia ha inizio dalla nostra primissima storia d’amore ovvero quella con i nostri genitori.
Silvia racconta di come si sentiva legata a suo padre che la amava teneramente. Per lei suo padre era tutto il suo mondo, soprattutto perché la madre era una donna frustrata, nervosa e distante (sue parole). Sua madre era invidiosa del rapporto che papà aveva con lei (sempre sue parole), perché sapeva che fra di loro c’era un’intesa speciale.
Silvia era innamorata di suo padre e si sentiva scelta al posto della madre. Così, ancora oggi, Silvia cerca uomini che la scelgano per ritrovare quell’amore. Purtroppo, spesso, si innamora di uomini già impegnati in un’altra relazione che la fanno sentire speciale, ma che la usano per riempire quel vuoto che sentono nella relazione con la propria compagna, proprio come forse faceva suo padre…
Ognuno di noi ama così come è stato amato o come ha visto amare. Non sempre queste storie sono storie di amori felici ma per fortuna possiamo apprendere come riscriverle, arricchirle, cambiarle.
Credo che più di ogni altra cosa, la chiave della compatibilità con un partner stia nell’incontro delle due storie. Ecco perché, avere la consapevolezza delle nostre storie d’amore, è fondamentale per comprendere come cerchiamo i partner più funzionali con le nostre credenze e narrazioni .
Luca fin da piccolo si è occupato e preoccupato della felicità della madre, una donna fragile e spesso depressa a causa dei dolori che il marito (papà di Luca) le faceva patire in quanto marito infedele e distante. La madre di Luca tendeva a riempire il suo vuoto d’amore con quello che spontaneamente ed inevitabilmente il figlio le offriva, dando a lui (anche se inconsapevolmente) la responsabilità della la sua vita, non essendo in grado di avere un confronto con il marito e responsabilizzarsi per l’infelicità che provava nel suo matrimonio.
Ancora oggi Luca si innamora di donne poco indipendenti che tendono a responsabilizzarlo della propria felicità.
Spesso le storie d’amore che portiamo dentro di noi sono differenti dalle storie che a parole desideriamo. Ciò che ci spinge a scegliere il nostro partner è l’esperienza amorosa che abbiamo realmente vissuto che, oltretutto, determina la nostra capacità di amare noi stessi e gli altri.
La cosa che i miei pazienti in genere fanno più fatica ad accettare è che i partner non si scelgono a caso, non capitano, Freud scriveva: ”Non ci scegliamo in modo casuale. Noi incontriamo persone che già esistono nel nostro subconscio”.
Scegliamo persone adatte ad interpretare il ruolo del nostro copione amoroso, persone che calzano perfettamente con la nostra storia.
Ogni relazione è dunque un incontro di storie ma è anche una nuova storia che si può scrivere insieme, perché ognuno di noi, quando diventa consapevole della propria storia d’amore, può scegliere davvero come trasformarla, e il partner ci può essere d’aiuto in questo.
Ci si ama, ci si odia quando si litiga. Si fa pace, si parla, si scherza, si discute, ci si mette alla prova. E ancora ci si dà conforto, ci si stimola a migliorare e ci si confida. Si vivono insieme momenti brutti, ma anche quelli belli. Si partecipa ai sogni e gli obiettivi dell’altra persona e si condividono i personali fardelli. Ci si vuole bene in modo speciale, si viaggia, si ride, si piange e ancora tante altre cose che danno vita a storie sempre nuove. Anche se una relazione finisce può sempre essere una buona occasione d’apprendimento, se mettendo da parte i nostri pregiudizi e le nostre idee predefinite gli permettiamo di insegnarci qualcosa.
Essere consapevoli del nostro modo di amare, dei nostri limiti e dei nostri punti di forza in amore, ci aiuta ad essere aperti ad apprendere dal partner ciò che noi non sappiamo sull’amore, ciò ci aiuta ad Integrare i nostri copioni, arricchendoci reciprocamente. Tutto questo ovviamene implica impegno e apertura all’altro, oltre ogni volontà di salvaguardare i propri confini sicuri, le proprie idee e aspettative preconcette. Solo da questa apertura può nascere quella capacità che ci aiuta a scrivere una nuova storia d’amore: la nostra storia d’amore.