Lo sapete che in psicologia spesso si tende a fare una distinzione fra mamma e Madre?
Essere Madre è considerato molto difficile, mentre essere una mamma è molto facile, si dice.
Basta mettere al mondo un figlio!
La mamma è la donna reale, in carne ed ossa, che ci ha partorito (o allevato) è quella di cui si ha il
DNA (per assurdo anche quando non è la madre naturale), è la mamma delle nostre fotografie.
La Madre è quella di cui si ha l’immagine psicologica, è il Genitore interno dell’Analisi Transazionale.
Alla mamma assomigliano, della Madre abbiamo la coscienza, i messaggi interiorizzati.
La mamma può lasciare anche quando il figlio non vuole, la Madre è solo un figlio che può decidere ad un certo punto della sua vita di lasciarla.
E poi la mamma è colei (una donna) che si prende cura del figlio (del bambino) e con lui instaura una relazione di qualsiasi genere, con umana alternanza di sentimenti; si occupa di lui e dei suoi bisogni pratici ed educativi per come può, come vuole e come sa.
Madre è… non c’è una definizione sufficientemente pregnante che possa essere esaustiva per una imponenza così assolutamente soggettiva, privata, intima.
La Madre è la Terra, è l’Universo.
La mamma è buona così come è cattiva, perché è un essere umano.
Io oggi voglio festeggiare l’essere umano che ci ha messo al mondo.
Non credo assolutamente che questo sia poco.
Si dice spesso, ed è assolutamente vero, che rinasciamo più volte nella nostra vita.
Ma se qualcuno non ci avesse messo al mondo, e bene o male, fatti crescere, non potremmo farlo.
Quindi io oggi voglio festeggiare tutte le mamme, che sono solamente degli esseri umani, che non sono perfette, che non assomigliano per nulla alle mamme del Mulino Bianco.
Sono mamme tropo giovani, o troppo vecchie, o stanche o depresse, o troppo bambine loro per crescere un altro bambino. Mamme severe o troppo lassiste, troppo invadenti o troppo fredde.
Spesso si dice che chiunque è capace di tirare su un figlio, essere Madre è diverso.
Io non credo che sia così semplice. Non è poco essere nati e cresciuti. Non è poco poter evolvere e crescere psicologicamente, anche se è difficile se non si è avuto una buona Madre.
Quello che però io spesso constato nel mio lavoro è che dopo un lavoro su sé stessi che è passato anche magari attraverso l’odio per la propria Madre, le persone tornano ad amare la propria mamma, a prendere atto che è “semplicemente” una persona che però ci ha dato la vita.
L’augurio che faccio a tutte le mamme è di non pretendere da sé se stesse di essere perfette, di essere delle Madri con la M maiuscola, ma di essere il più possibile sé stesse e di fare il possibile per continuare (o cominciare!) ad autorealizzarsi, a fare il possibile per essere felici perché questo è il dono più grande che possano fare ai propri figli: insegnare loro ad essere così.
Dominique Cappa