L’Analisi Transazionale è la pratica psicoterapeutica fondata da Berne negli anni ’50.
Pone molta attenzione agli scambi di comunicazione e alle modalità relazionali e di vita tipiche di ogni persona. Quest’approccio crede nell’okeiness di ogni essere umano, ossia nella profonda verità che nessuno è sbagliato.
L’Analisi Transazionale crede nel valore personale e nella capacità di autoguarigione e sostiene la responsabilità che ogni essere umano ha nel determinare la propria vita e nel condurla. Sottolinea l’intimità, la spontaneità e la consapevolezza come valori fondamentali per una vita piena.
L’Analisi Transazionale, pur avendo un approccio analitico, fornisce strumenti di pratico utilizzo e di immediata comprensione (Stati dell’Io, Copione, Giochi…).
In accordo con la terapia gestaltica, che non si preoccupa di spiegare o definire la persona ed il suo esistere rinchiudendola all’interno di un quadro teorico, anche l’analisi transazionale utilizza una modalità conoscitiva che consenta di stare in contatto con ciò che è evidente per non forzare a priori i dati emergenti, i fenomeni di superficie entro schemi teorici.
Da qui l’attenzione per ciò che si manifesta (comportamento, sintomo, gestualità, tono di voce, mimica, ecc…).
Ne consegue un procedimento terapeutico più orientato allo stare con, al sentire il vissuto, più che all’interpretazione teorica dello stesso.