Stefania Colombo/ febbraio 3, 2022/ articoli, Stefania Colombo/ 0 comments

“Se giudichi le persone non avrai tempo per amarle.”
Madre Teresa di Calcutta
Stavo perdendo la fede negli esseri umani, nella loro capacità di essere umani anche nei tempi duri, nella loro curiosità verso l’altro anche e soprattutto quando è diverso, nella loro intelligenza di andare oltre un primo giudizio spesso dettato dalla paura.
Per fortuna, però, il mio lavoro mi porta a stare in intimità con le persone. Persone che tutti giorni mi fanno entrare nella casa del loro animo, svelandomi la loro fragilità ma anche la loro forza di esseri umani.
Un’umanità fatta anche di angoli bui e tormentati, fatta di resistenze e paure, di contraddizioni e paradossi.
Così, mentre la fuori ci si distanzia gli uni dagli altri, accusandosi o etichettandosi a vicenda per paura o per altro, nonostante lo spirito dovrebbe essere natalizio, io penso ai miei pazienti e mi torna la fede nelle persone.
Così quest’anno i miei auguri sono rivolti principalmente a loro, con i miei più sinceri ringraziamenti per ciò che ogni giorno mi insegnano e ricordano.
Ho pensato di presentarveli i miei pazienti, chissà che non ridiano un po’ di speranza, tolleranza e fede nell’umanità anche a voi…
(i nomi ovviamente sono di fantasia ma le loro storie sono vere al cento per cento).
Mario dal Natale scorso ha trovato lavoro, ha adottato un figlio, ha messo fine ad una relazione finita da tempo.
Ringrazio Mario perché mi ha insegnato che si può cambiare la propria vita e avere il Natale che vogliamo.
Anna ,invece, guerriera napoletana, si mette il rossetto rosso quando è triste, ha imparato ha sentirsi fragile e sola e anche se ha paura sta aprendo il suo grande cuore, lei mi ricorda che non bisogna sempre essere forti per forza.
Giulia anni fa ha lasciato il marito che la maltrattava e ora sta imparando a non maltrattarsi lei . Giulia è la donna più simpatica e autoironica che conosco, mi insegna che volersi bene è una cosa seria ma che non bisogna prendersi troppo sul serio.
Vale voleva una casa con il suo fidanzato, che però l’ha lasciata. Il suo cuore si è rotto, ma lei lo ha raccolto e curato e poi si è comprata casa da sola, mi ha insegnato ad andare avanti.
Antonio quest’anno è quasi morto per un’emorragia celebrale, ma ha lottato come un leone per non lasciare la sua famiglia ed è rinato, mi ricorda che essere vivi non è scontato e bisogna godere della vita e dei propri affetti ogni minuto.
Mattia è fermo e, anche se sa che la fuori c’è una vita che lo aspetta, ha paura di andare a prendersela. Lui mi ricorda che la libertà spaventa, ma anche che la libertà non può essere barattata con nulla.
Niccolò é un giovane uomo che ha imparato a camminare sulle sue gambe e ad essere forte senza perdere la sua sensibilità e profondità, Niccolò ricorda a me e ha tutte le donne che gli uomini gentili e forti esistono.
Laura, nonostante la tossica relazione che ha con il marito, non ha mai perso la speranza nell’amore e la sua energia vitale, lei è l’esempio che nessuno può spegnere il tuo fuoco.
Maddalena ha affidato suo figlio alcolista alla vita e a 60 anni ha imparato ad essere una madre amorevole. Mi ha insegnato che perdonarsi e perdonare è fondamentale e che non è mai troppo tardi per rimediare ai propri errori.
Monica è venuta da me per essere una mamma migliore per i suoi figli. Era spaventata dalla mamma mostro che ogni tanto ruggiva dentro di lei. Lei ha imparato che i mostri non esistono davvero e mi ricorda che prima di tutto bisogna aver cura della nostra bambina interna, senza criticarsi e giudicarsi troppo, perché il giudizio chiude le menti e restringe i cuori.
Cesare sente che tutta la sua vita è stata inutile e che se non ha qualcuno accanto da accudire non ha senso esistere, ma lui non sa accudire nemmeno sé stesso, così spesso si sente crollare in pezzi. Con lui sto imparando la pazienza di raccogliere quei pezzi per creare un’immagine nuova è meravigliosa.
Davide ha perso la mamma da piccolo, lui mi ricorda spesso mio figlio di 5 anni e provo per lui una tenerezza infinita.
Anche lui sta riscoprendo questa tenerezza per sé, mi ricorda che devo essere dolce e gentile con il cuore dei miei pazienti e di tutte le persone che incontro.
Laila è una ragazza bellissima dentro e fuori, ma non lo sapeva. Si perdeva e si confondeva, ha lottato e non ha mai mollato fino a che non si è ritrovata e presa per mano, ora è una giovane donna pronta a prendere dalla vita tutto ciò che vuole. Grazie a lei ho imparato a ballare anche quando fuori è tanto buio da perdersi.
Marisa sembra esile e delicata ma dentro ha la forza di quei bambini che hanno dovuto fare da genitori ai loro genitori.
Lei mi ricorda quanto sia importante occuparsi di sé stessi prima di tutto, anche se gli altri vorrebbero farci sentire in colpa per questo.
Nando aveva paura e dubitava di tutto persino di sé stesso, l’ansia a volte lo agguantava e ossessionava non lasciandogli scampo, ora però ha imparato a respirare e ad ascoltarsi veramente. Lui mi ricorda che oltre la nostra paura ci aspetta un mondo pieno di possibilità, le stesse che anche Nando ha imparato a darsi e a dare agli altri.
Aurora è sveglia ed intelligente pensava che nel mondo non ci fosse un posto per lei, pensava di essere diversa.
Ma ora ha imparato che questa diversità è anche un pregio e che nel mondo può prendere il posto che lei vuole, non quello che gli indicano gli altri. Aurora mi ricorda che gli altri non hanno sempre ragione e che ha volte va bene se ci chiamano Ribelli. Grazie Aurora
Cecilia sa leggere gli animi delle persone, ma il suo per lei era così confuso. Con pazienza ha imparato il linguaggio del suo cuore e ha smesso di ascoltare i giudici che sono nella sua testa. Cecilia è la dimostrazione che il giudizio è spesso pregiudizio e come il famoso principe insegna “non si vede bene che con gli occhi del cuore.”
Irene è ferita e protegge il suo cuore, ha perso sua madre da poco e pensava che nessuno potesse più amarla quanto facesse lei. Ma Irene sta imparando a ritrovare quel calore e quell’amore nei piccoli gesti quotidiani. Lei mi ricorda che dentro noi stessi c’è tutto ciò che ci serve. Forza Irene trovarsi l’amore che ti meriti!
Antonia ha vissuto nella privazione del piacere e nello sforzo di non poter essere sé stessa, quando molla questa lotta si intravede la meraviglia della sua natura creativa ed intelligente. Lei mi ricorda di mollare e di lasciare che sia quel che sia, infondo è impossibile controllare tutto.
Questi sono molti dei miei pazienti ma non sono tutti. Ringrazio tutti quelli che ho nominato e anche quelli che non ho nominato.
Siete tutti nel mio cuore e da ognuno di voi ho imparato qualcosa ♥️
Grazie di essere così meravigliosamente umani, con i vostri tormenti, le vostre contraddizioni e le vostre resistenza, grazie per avermi scelta come guida per il vostro viaggio e di tollerare anche i miei difetti di essere umano.
Io so che chi varca la porta del mio studio è una persona “speciale”.
Speciale perché cerca dentro di sé le risposte al suo malessere e non lo fa puntando il dito fuori di se’,accusando chi gli sta intorno.
Vorrei che tutti, questo Natale ci fossimo un po’ speciali, come i miei pazienti e ci sentissimo un po’ più umani, un po’ più fiduciosi, un po’ più pronti a guardarci dentro per accoglierci e per accogliere gli altri…Tutti gli altri.
BUON NATALE A TUTTI GLI ESSERI UMANI.

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