Chi è uno psicologo? E uno psicoterapeuta? La psicoterapia mi può essere utile in questo momento della mia vita? Poi aiutarmi a risolvere il mio problema? Chi va dallo psicoterapeuta è da considerarsi pazzo?
Magari qualcuno di voi proprio in questo momento si sta ponendo una di queste domande.
Molte sono le cose che sono state dette e scritte in merito alla psicologia e i percorsi della psicoterapia, spesso però a parlarne sono gli psicoterapeuti stessi o gli psichiatri o i medici, gli “ specialisti”del campo.
Ho pensato che forse vi avrebbe fatto piacere, anziché la solita risposta dall’esperto, sentire il parere di chi in prima persona ha fatto un percorso di psicoterapia, di chi in un momento della propria vita ha deciso che la psicoterapia potesse essergli d’aiuto.
Grazie al contributo anonimo di alcune persone che ho incontrato in questi anni ho potuto raccogliere le seguenti testimonianze: sono gli scritti di persone che, come voi, si ponevano le stesse domande e che hanno deciso ad un certo punto di incontrare il mondo della psicologia e di farne esperienza. Sono stati riportati tali e quali, così come ognuno di loro si è espresso, con le immagini che hanno trovato dentro se stessi per potervi spiegare la loro esperienza.
Spero che questo contributo possa esservi utili e spero che possa passare il messaggio che il mondo della psicologia e della psicoterapia è un mondo aperto a tutti, e di cui tutti, se vogliono, possono farne esperienza.
Buona lettura
Che cosa significa fare un percorso di psicoterapia? A cosa serve un percorso di psicoterapia?
Hai presente quando cerchi di fare una bella passeggiata? Diciamo che in qualche modo la vuoi fare o senti che ti farebbe bene. Ti prepari, ti vesti, raccogli quelle poche energie che hai a disposizione e ti butti in strada. Dopo qualche passo inizi a sentire che la stanchezza è eccessiva, che ti fa male tutto il corpo e una vocina nella tua testa si mette a decantare pazientemente tutti i motivi per i quali quella passeggiata è stata una pessima idea e che le conseguenze saranno dure da smaltire. Una volta a casa, stremata per aver percorso l’intero isolato, ti siedi sul divano e nel momento in cui ti accingi a toglierti le scarpe ti accorgi che hai infilato un tacco 12 al posto delle scarpe da ginnastica.
Ecco, per me il percorso di psicoterapia è questo: un’esperienza che ti permette di essere consapevole che le scarpe adatte nel tuo guardaroba ci sono, hai solo bisogno di sceglierle per sentirti meglio, per camminare con più leggerezza e per iniziare a pensare che magari ci puoi anche correre con quelle scarpe.
Cosa significa lavorare su se stessi? Cos’è la terapia di gruppo? In cosa mi può aiutare un percorso di psicoterapia?
Ammetto, sono entrata in terapia fondamentalmente per non stare sempre nel mio loop: ansie continue, preoccupazioni e quella sensazione di non riuscire a vivere serenamente come chi mi circondava, sempre così sicuri e integri nelle loro scelte e nel loro modo di essere. Non avevo ben idea di cosa volesse dire fare terapia o lavorare su se stessi ma adesso direi che la cosa più utile che ho imparato è non darmi per scontato. Non dare per scontato ad esempio che quello che penso di me (e quindi dell’altro) sia la verità, non dare per scontato che il peso che conferivo a persone ed avvenimenti fosse essenziale, determinante e totalizzante, non dare per scontato che se mi era andato storto qualcosa allora sarebbe sempre stato così. Devo dire che questo l’ho imparato proprio grazie al mio gruppo di terapia, ai loro riscontri e all’affetto che si è creato tra di noi. La cosa che ancora oggi mi stupisce di più è vedere i cambiamenti che ho fatto senza che li avessi mai preventivati, sperati o programmati: però adesso faccio il lavoro che amo e ho iniziato a scegliere di più persone che mi fanno stare bene (più o meno tutto l’opposto di prima!).
Chi è uno psicoterapeuta? Come mi puoi aiutare? La psicoterapia può curare anche disturbi fisici?
Allora, prima di tutto direi che il terapeuta è colui (o colei) che ti stimola, rimanda e propone diversi strumenti e visioni per affrontare il tuo presente, passato e futuro. Diciamo un ferramenta della mente! Un po’ come dire: “senta caro psicoterapeuta mi sa che mi si è intasato l’ippocampo, cosa mi consiglia?”
Scherzi a parte, sicuramente questa è una delle sue caratteristiche ma non l’unica: lo psicoterapeuta sostiene, consiglia, accompagna, è come avere una guida alpina a disposizione anche se sei in pianura vista mare. La sua presenza rassicura anche quando non c’è perché te ne ricordi le parole e l’attenzione.
Ad oggi, però, la penso così: sul passato non possiamo fare molto, perché è un dato di fatto, e sul futuro men che meno, perché la vita è decisamente un fattore indipendente, ma c’è la possibilità di fare qualcosa per noi stessi, per riscoprire un modo diverso di vedere il mondo, per partecipare a questo mondo e non sentirsi impotenti ed esclusi.
Questa modalità non è controllabile, non è una bacchetta magica che ci permette di cancellare il brutto e creare solo il bello, ma è la via dell’affidarsi: affidarsi all’affetto, ad una visione alternativa, a dei “perché” che mai avresti immaginato, al caso, all’intuito, agli amici, alle serate passate a parlare e confrontarsi, affidarsi ad un livello sottile che ad oggi nel mondo sta sparendo.